C’è un bellissimo libro scritto da John Perkins “Confessions of an Economic Hit Man” che vi invito a leggere quando troverete la voglia ed il tempo, che userò come modello per descrivere una nuova specie o genere di fauna digitale “i Sicari della nuova digitalizzazione” comparsa di recente tra i meandri della rete
In alcuni casi si tratta di professionisti esperti, in qualche modo retribuiti, in altri di dilettanti allo sbaraglio che si ergono a difensori delle cause perse, ma disponibili comunque al sacrificio ed a immolarsi per il proprio vate.
Prestano la loro opera anche in cambio di favori, come i loro omologhi mafiosi, ma con modeste possibilità di realizzare i loro piani per un evidente stato di frustrazione mentale che li accompagna dalla nascita.
La loro insaziabile vena di ipocrisia determina i metodi che comprendono l’offesa, la bestemmia, l’insulto ma soprattutto la prostituzione morale per difendere con arte sibillina i loro profeti paganti, truccando le carte della verità e spacciandosi per difensori di personcine per bene che loro hanno conosciuto ed amato così profondamente da determinarne la prostrazione vita natural durante.
Nascono in piedi e muoiono genuflessi, sono “i sicari della nuova digitalizzazione”.
In effetti dovete sapere che determinate organizzazioni, al fine di conquistare degli obiettivi che fuori dalla rete sarebbero vietati, applicano tramite i social network delle azioni pseudo-militaresche mirate, sguinzagliando individui all’apparenza spontanei e che invece sono birilli di una strategia atta ad offendere i concorrenti o gli avversari dei mandanti.
Una prassi molto praticata è la recensione negativa nella pagina social del club oppure dell’organizzazione concorrente. Il sicario colpisce solitamente avvalendosi di una storytelling tutta lacrime e tarallucci che comincia con la lode incondizionata verso i loro compagni di merenda, per poi tentare di trasformarli da vipere velenose, quali effettivamente sono, ad anime depurificate, vittime di attacchi incondizionati da parte di quelli che saranno a breve le loro vittime designate. E quindi a distanza di un post o due ecco che arriva l’attacco.
Una prassi dettata da una stupidità cronica che spesso rimbalza e colpisce gli stessi sicari che vengono squalificati dal tempo e dalla loro stessa gente.
Arruolare un sicario ha uno scopo preciso, il suo ruolo è quello di sparlare della concorrenza, come si dice in gergo “sputtanare”, cosa che tra l’altro non riesce quasi mai, meglio, riesce negli ambienti più sprovveduti che poi sono i laboratori dove si formano i loro clienti ideali, perché trattasi comunque di persone a dir poco ingenue, poco acculturate, disponibili a farsi aiutare, “credulone” e quindi disponibili a farsi depredare.
Abbiamo già dato in passato ed abbiamo subito attacchi di ogni genere, da sicari sprovveduti a vari livelli, alcuni finiti in procura altri in fondo alle loro sporche coscienze, per cui conosciamo perfettamente il fenomeno e lo possiamo descrivere nel suo illecito splendore.
Il loro dogma è fare di tutto per favorire gli interessi commerciali dei loro committenti e all’inizio se la cavano benino, nel senso che riescono in alcuni casi anche ad essere convincenti, fino al giorno in cui, cadono nella stessa rete che hanno tentato di tessere contro qualche malcapitato e finiscono nell’ottavo girone dell’inferno dantesco che è rappresentativo in quanto assorbe sia la bolgia dei ruffiani, come quella degli ipocriti, fino alla decima bolgia che è quella dei falsari.
La loro storia finisce sempre male. Qualcuno vive uno sprazzo di visibilità che poi dovrà pagare a caro prezzo, per poi scomparire. Il mestiere del sicario diciamolo pure fuori dai denti non è un bel mestiere, è triste davvero molto triste ma esiste e voi dovete saperlo e trarre le dovute riflessioni.
Come diceva un simpatico comico romagnolo di moda qualche tempo fa: “raga, ci vogliono fatti non pugnette” e a quanto pare “i sicari della nuova rete digitale” sono invece dei “masturbatori” meglio dei “segaioli indefessi”, per cui tenete sotto controllo il loro operato e comportatevi di conseguenza, raccogliendo i loro post, segnalandoli ai social e denunciandoli alla polizia postale al solo apparire del fenomeno, attualmente siamo molto più tutelati di quanto si pensi.