Just for a change….
Bene raga, domani si riapre! “RICOMINCIAMO” cantava Adriano Pappalardo e lasciatemi gridare, lasciatemi sfogare, io senza danza non so stare, io senza fitness meglio crepare, io non posso restare seduto in disparte, né arte né parte, non sono capace di stare a guardare….
È proprio vero dopo un’ esperienza traumatica si può sclerare! Eppure qualche parentesi positiva l’abbiamo vissuta, forse riscoperta. Come il tempo da dedicare a noi stessi per rivalutare la nostra quotidianità. Come limitare l’impegno nei confronti del lavoro.
Conosco persone che per mantenere rapporti con l’esterno hanno fatto passi da gigante impegnandosi nella conoscenza delle nuove tecnologie per rivalutare il proprio tempo e per crescere sfruttando al meglio esperienze rifiutate a priori.
Siamo stati bravi più di molti altri abitanti del pianeta e adesso ci aspetta la parte più dura e più impegnativa.
Già, dobbiamo essere consapevoli del danno che il maledetto virus ha inferto all’umanità, tentando di distruggerla prima di appropriarsi di un spazio dentro di noi tanto infinitesimale, quanto distruttivo.
La scienza che in questa occasione ha mostrato i suoi limiti di impreparazione ed approssimazione, adesso è formalmente divisa tra protezionisti e liberisti e cioè chi vorrebbe il tana liberi tutti e chi invece predica prudenza assoluta. Il covid19 ha perso parte della sua aggressività oppure è rimasto quel figlio di troia e pipistrello che ha ucciso oltre 32 mila persone solo in Italia?
La prima cosa che vi consiglio è la consapevolezza e la capacità di conservare l’equilibrio che ci ha contraddistinto in questi tre mesi di reclusione forzata.
Non è il momento di farci prendere dalle emozioni e soprattutto dal senso di euforia per riconquistare la normalità e di disperazione per ritrovare lì fuori un mondo diverso e davvero cambiato.
I nostri nonni hanno ricostruito una nazione distrutta da una guerra contro tutti, prima gli africani, poi francesi e inglesi, poi contro noi stessi, una guerra fratricida mai davvero conclusa, poi i tedeschi, fino alla liberazione/invasione dell’esercito anglo americano.
Ci stupiremo e faremo meglio.
A differenza degli americani non lasceremo la Sicilia al potere mafioso, ma libereremo la Sicilia e l’Italia intera dalla mafia, per amore e rispetto degli uomini veri ed onesti che sono morti per la nostra libertà.
Non permetteremo più a uomini ingordi, narcisi e venali di impossessarsi delle istituzioni e massacrare l’equilibrio dell’ecosistema dove gli umani dovranno accettare di vivere in relazione con le specie animali e vegetali.
E’ roba da uomini e donne che hanno a cuore la salute ed il futuro dei bambini che hanno messo al mondo per farli vivere in pace e non in sofferenza.
Non possiamo sbagliare! Non si cambia per cambiare ma perché “non cambiare” equivale alla nostra estinzione.
E’ arrivato il momento di mostrare le palle e non piangersi addosso!