E’ IL FUTURO BELLEZZA E TU NON CI PUOI FARE PROPRIO NIENTE!

Come io vedo il mondo
10 Giugno 2020

Ho sempre affermato in tutti gli incontri con amici e conoscenti, e scritto nei miei post, che il coronavirus fosse una tragedia dell’umanità e nello stesso tempo potesse rappresentare una feconda convergenza di elementi positivi, pur nell’emergenza sanitaria.

Senza il coronavirus ci avremmo messo degli anni ad intendere l’evidenza di fenomeni complessi che appartengono di fatto alla comprensione delle nuove generazioni e che, anche coloro che in passato hanno vissuto di innovazione nella continuità, avrebbero generato difficoltà nella cognizione proattiva degli strumenti.

Ricordo dei momenti ante covid dove con estrema cautela, con le mie colleghe e figlie, tentavamo di far percepire ai convenuti, nei meeting organizzati da Cruisin’, i prerequisiti indispensabili per accettare i cambiamenti che il maledetto agente patogeno ha, senza tregua, e precipitevolissimevolmente provocato.

Abbiamo arrecato disturbo alle menti conservatrici incentivando l’interesse verso l’intelligenza artificiale (http://www.enniotricomi.com/2018/07/18/intelligenza-artificiale-un-suicidio-allorigine-della-rivoluzione/) (http://www.enniotricomi.com/2018/06/26/the-receptionist-un-robot-di-nome-vanessa-nel-futuro-dei-club/) e realtà virtuale ed aumentata.

Qualcuno tra coloro che mi leggono ricorderanno quel giorno di tanti mesi fa quando per giustificare il nostro impegno orientato all’innovazione, facemmo provare quel visore che apriva a mondi ancora inesplorati.

Come dice Mark Zuckerberg: “ogni 15 anni emerge una nuova piattaforma tecnologica”. Troppo buono mister Mark, noi siamo molto più temerari e progressisti.

L’importante è non confondere l’innovazione con l’alienazione, un processo in virtù del quale qualcuno è costretto a divenire altro da ciò che propriamente è nel suo essere.

La sensazione che provano i titolari di club, ma anche i maestri delle scuole di danza, è un sensazione di alienazione. Il nostro compito è quello di sopprimerla.

La sensazione percepita si manifesta in una condizione psico-sociologica di perdita della propria identità: “la palestra è presenza, è fisicità” – la danza non può essere insegnata in remoto, è una bestemmia pensarlo” – E qui c’è campo per gli influencer di varia origine ed estrazione che non colgono il principio di alienazione mentale, e raccontano la favola bella del passaggio a nord ovest tra live & on line.

Nel 2016 Cruisin’ ha presentato a Rimini Wellness il progetto InterActive, quasi immediatamente ritirato dal commercio, per manifesta ottusità dei competitors e ingenuità del contraente.  Qualcuno pensava di poter sostituire la fisicità dell’insegnante, spesso reo di assenza ed insolvenza, con un video professionalmente discreto, ma umanamente precario. C’era chi aveva pensato che se l’affair avesse dato segnali di sufficiente consistenza, si poteva risparmiare tanti euro e finalmente considerare l’istruttore un dipendente dell’azienda e non il protagonista del gotico racconto di Robert Louis Stevenson: dottor Jekyll e mister Hyde.

Non è andata così, ma non era difficile prevederlo. Il fallimento è figlio dell’ingordigia e dell’ improvvisazione ed ha prodotto alienazione.

E’ necessario che i nostri interlocutori interiorizzino e non subiscano la cultura del cambiamento, ed è indispensabile concedere agli stessi i tempi necessari per la disalienazione e contestualmente la riappropriazione della consapevolezza del percorso di mutamento strutturato nel processo di transizione verso un modo diverso  e proattivo di affrontare la contemporaneità.

E’ sufficiente per oggi un riferimento storico ad Herbert Marcuse, (1898/1979) che nel 1955 scriveva : “ragionevolmente il sistema di lavoro andrebbe organizzato piuttosto con l’intento di risparmiare tempo e spazio per lo sviluppo individuale al di là del mondo del lavoro, inevitabilmente repressivo” – Non sapeva ancora il noto filosofo, politologo, sociologo tedesco che negli anni a venire il suo pensiero avrebbe anticipato il “lean marketing” (come gestire la complessità del lavoro senza sprechi per essere più flessibili e veloci)  e lo “smart working” che propone autonomia nelle modalità di lavoro a fronte del raggiungimento dei risultati e presuppone il ripensamento “intelligente” delle modalità con cui si svolgono le attività lavorative. 

Vincere l’alienazione ed entrare da protagonisti nell’innovazione mentale prima di produrre cambiamenti se non volete distruggere anni di sacrifici e di investimenti.

Il sistema integrato delle piattaforme Cruisin’ è progettato per sconfiggere l’alienazione ed affiancare i club verso un’alternativa consapevole senza accelerazioni dovute ad emergenze ma indirizzando gli imprenditori verso opportunità che non hanno mai contemplato.

Il sistema integrato di Cruisin’ ha l’onere della soppressione dell’alienazione e contestualmente l’obiettivo di migliorare il principio della presenza che è la priorità dell’innovazione, scegliendo il percorso dell’etica e dell’integrità ovunque essa conduce.  

Ed anche questo fa parte del futuro bellezza…. e tu non ci puoi fare proprio niente!

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