Il cambiamento consapevole può essere frutto dell’improvvisazione?
“L’improvvisazione nel cambiamento è cosa fattibile ma non consigliabile”.
Si presume infatti che il cambiamento debba essere determinato da una serie di fattori che prima di effettuarlo determinano la consapevolezza a realizzarlo.
Ma il cambiamento in alcuni casi è frutto dell’improvvisazione.
L’esempio più lampante è una polemica di questi mesi determinata da una parte dal CONI che vuole stabilire la linea di confine fra attività sportiva e attività commerciale, smascherando coloro che operano a fini di lucro giovandosi impropriamente di regimi fiscali agevolati.
Dall’altra parte ci sono le Asd che praticano attività olistiche o riabilitative del tipo yoga e pilates e si sentono discriminate e non ci stanno a essere estromesse dall’elenco redatto dal Comitato Olimpico, mentre altre attività come bridge, scacchi, dama, il lancio del formaggio, la ruzzola e la lippa, sono considerate discipline sportive.
Comunque il rischio c’è e si intravede, ed è quello di restare esclusi dall’elenco delle discipline sportive riconosciute dal Coni, anche se lo stesso presidente, Giovanni Malagò, in un incontro “informale” dell’anno scorso, aveva pronunciato parole di speranza e carità: «Stiamo effettuando i controlli necessari anche con il Cio, e posso affermare che lo yoga sarà riconosciuta come disciplina sportiva».
Per le ASD non rimane che una spasmodica e lacerante attesa, e sperare, sperare e sperare….anche perché oltre a yoga e pilates, ci sono altre attività a rischio, come: zumba, fitball, fitboxe, crossfit, trx, shiatsu…., giusto per citare alcune delle pratiche che non hanno trovato posto fra le 385 discipline sportive individuate dal Coni.
Non essere presenti in quel nobile elenco, dal 1° gennaio 2018, significa non potersi affiliare al Coni come Asd (Associazione sportiva dilettantistica) e di conseguenza non poter più usufruire di un regime fiscale agevolato, niente più riduzione della tassazione sulle tessere degli associati con ripercussione sulle tariffe proposte ai soci a settembre 2017 e cioè all’inizio della stagione, con palinsesti, tariffe e proposte già in essere.
Penalizzate tutte le ASD che praticano le discipline escluse dall’elenco, infatti non potranno più usufruire della possibilità di erogare agli istruttori compensi che, fino ai 10 mila euro annui, non costituivano reddito.
I collaboratori ed istruttori andranno inquadrati con partita Iva o contratto di collaborazione.
Non sarà più applicabile la deducibilità delle spese per la pubblicità e niente più 5 per mille destinato a chi svolgeva attività a favore di giovani, anziani e soggetti fisicamente svantaggiati.
Chi pagherà tutti questi costi? Ma Pantalone ovviamente!